ROMA - "Stefano mi ha detto di aver ingerito la droga prima di essere arrestato; sono stati i carabinieri a pestarlo, anzi, no, le guardie carcerarie, il colore delle divise era scuro, blu scuro, blu scuro, no, era chiaro, blu chiaro. Ad aggredirlo sono stati quelli che lo hanno accompagnato in tribunale". Rivelazioni e contraddizioni, in buona parte dovute alla lingua e allo "zelo" dell'interprete che traduce liberamente: è confusa in più parti la deposizione dell'immigrato del Ghana che ha udito le urla e visto pestare Stefano Cucchi nel sotterraneo del tribunale il 16 ottobre scorso, sei giorni prima che il trentunenne arrestato per droga, si spegnesse nel padiglione carcerario dell'ospedale Sandro Pertini, denutrito, disidratato, con due vertebre rotte e altri traumi (qualcuno dei quali ancora da accertare). Sabato il testimone africano sarà ascoltato in sede di incidente probatorio per dare valore di prova alla sua deposizione, e verrà fatto un sopralluogo nel sotterraneo dove si è consumata l'aggressione.
Intanto, dopo gli avvisi di garanzia (con l'ipotesi di reato di omicidio colposo) è scattato lo spostamento in un altro reparto per i tre medici del padiglione carcerario dell'ospedale Sandro Pertini dove il trentunenne è morto. E proprio in quelle corsie, separate dal mondo da un doppio ordine di cancelli, nel pomeriggio una delegazione della commissione parlamentare di inchiesta sulla Sanità ha trovato un altro paziente detenuto che, come Cucchi rifiuta il cibo perché vuole incontrare il suo legale. Un diritto che al giovane deceduto era stato negato."Siamo preoccupati", ha detto il presidente della commissione Ignazio Marino, "un altro detenuto ricoverato nel reparto penitenziario dell'ospedale Pertini è in gravi difficoltà. Sta facendo lo sciopero della fame perché non riesce ad avere contatti con il suo avvocato. Abbiamo chiesto il sequestro della cartella clinica; decideremo se allargare la nostra inchiesta". "Questa" per la senatrice Albertina Soliani "può essere l'occasione per determinare una svolta nell'assistenza ai pazienti-detenuti, persone che hanno perso la libertà, ma non il diritto a essere curati"
Verbale di interrogatorio del 5 novembre 2009 nel carcere di Regina Coeli. Davanti ai pm Francesca Loi e Vincenzo Barba depone il supertestimone del pestaggio a Stefano Cucchi nel sotterraneo del tribunale
Pm (Vincenzo Barba e Francesca Loi ): Lei deve dire la verità su quello che ha visto.
"Ero legato con lui con le manette nella stessa macchina, si chiamava Stefano, non ricordo quando ero in cella con lui, non ricordo il giorno, forse era il 18.... E sono rimasto dopo la convalida, quando è stato portato dai carabinieri. Dopo il tribunale ero in auto con lui, in auto c'era "one boy", era magro in faccia aveva un cappuccio in testa".
Pm: Aveva dei segni?
"Era carino, non ricordo se in faccia avesse qualche segno. Cucchi non parlava inglese, mi ha detto che era stato arrestato per droga, solo per droga. Mi aveva chiesto se avevo problemi di droga anch'io, se avevo ingerito della droga. No, io no. Non ce l'ho, ho risposto. Lui mi ha detto che ce l'aveva dentro".
Pm: Dentro di sé?
"Sì. Io non ce l'ho, non l'ho ingoiata".
Pm: Che problema aveva Stefano?
"Stefano, dice in inglese "he has pains on this footh beat him", ho male e dolori sul piede, ho sbattuto il piede. L'hanno aggredito, gli hanno dato i calci i carabinieri. Io gli ho detto: calma calma, stai calmo. Stefano ha detto che aveva fame e aveva dolori al ginocchio, prima su un lato".
Pm: Dove? Sulla gamba?
"A partire dalla schiena. Non so se sul lato destro o sinistro, dal bacino e poi sulla coscia. Ricordo che Stefano avvertiva dolore fino alla punta del piede e mi ha mostrato i segni delle ferite sul piede e sul viso.."
Quando?
"Quando l'hanno accompagnato le guardie".
Ma chi, i carabinieri o..?
"Gli accompagnatori (quindi sarà penitenziaria, traduzione dell'interprete). L'ha detto lui e l'ho sentito mentre lo menavano".
Non l'ha visto?
"Gli ho detto, calmati con loro, gli ho detto, perché ho visto che gli davano gli spintoni. Se no ti fanno male ancora, ancora male sul corpo".
Quando è avvenuta questa conversazione?
"Nella cella, prima di andare via dal Tribunale"
Pm: È stato picchiato da altre persone, non dalle guardie penitenziarie?
"Mi diceva che soffriva per dolori, Cucchi mi ha detto: all'inizio mi hanno aggredito i carabinieri".
Pm: Solo carabinieri o altri?
"Carabinieri lui non dire. Lui dire me: sono stati stronzi".
Chi?
"Guardia stronza".
Pm: Chi le guardie penitenziarie, quelli che lo portano in tribunale?
"Erano in tre ma non carabinieri".
Pm: Di quale colore era la loro divisa?
"Se lo vedo lo riconosco. Tra quelle persone che posso riconoscere c'era anche una persona gentile".
Pm: Quale?
"Tra quelli che lo hanno menato, non c'era quello gentile che mi ha offerto il caffè, li ho sentiti quando ho sentito le spinte e sono andato alla finestrella e dalla serratura della cella ho visto che lo stavano menando. È caduto a terra e non si è potuto rialzare, poi l'hanno preso e messo in cella".
Pm: Ma quello gentile è quello che gli ha menato?
"No è troppo gentile".
Pm: Quanti erano a menarlo?
"Three people".
Pm: Quello gentile c'era?
"Non potevo vederli e riconoscere".
Pm: Anche quello gentile c'era?
"Non posso dirlo, non l'ho visto non potevo riconoscere".
Pm: Stefano ha detto di essere stato aggredito dai carabinieri?
"No, non carabinieri. Mentre arrivava alla cella non poteva stare in piedi. Mi diceva sempre: mi sento male".
Pm: Gli ha spiegato l'aggressione di queste guardie?
"'Mi hanno menato questi stronzi', mi ha risposto. Gli ho detto allora di stare tranquillo. Ho visto che gli davano calci solo io perché gli altri detenuti erano stati liberati nel frattempo o chiamati per il processo".
Pm: Quando è successo?
"Questa situazione è successa prima di andare dal giudice. Non ricordo l'ora, non c'era la luce in cella. Ricordo che perdeva sangue dalla gamba, aveva una ferita sotto il ginocchio".
Pm: Qual era il colore della divisa? Era azzurra?
"Blu scuro... Blu scuro.... Chiara. avevano la divisa, avevano la divisa blu chiaro, blu chiaro....".
Pm: Erano carabinieri in divisa?
"No, c'erano solo quelli che l'hanno arrestato".
Pm: Dove è successo e come ha fatto a vedere?
"Lo stavano portando dalla cella, era andato a fare pipì e al ritorno dal bagno, fuori dalla cella, nel passaggio, l'hanno menato. Ho sentito la sua voce, ho sentito che urlava. Lì non ci sono scale. L'aggressione è avvenuta 15-20 minuti prima di salire dal giudice per l'udienza di convalida".
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